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Brindisi: componenti Boeing non sicure, in falda cromo 6,8 volte superiore

Liquido speciale pericoloso proveniente dagli stabilimenti della Processi speciali e della Manifacturing Process Specification sarebbe stato sversato nei terreni della zona industriale

“Presenza di cromo totale” accertata nell’acqua di falda in “misura superiore a 6,8 volte alla concentrazione” prevista dalla normativa del settore. E’ quanto hanno accertato le consulenze disposte dopo i controlli di polizia e guardia di finanza in alcuni terreni della zona industriale di Brindisi, nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte forniture di componenti aeronautiche difformi vendute
da due aziende brindisine alla Leonardo-Aerostrutture per la produzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner. I dati delle perizie emergono dall’atto di avviso di conclusione delle indagini notificato a sette persone e alle imprese Processi speciali e manifacturing process specification (Mps). L’ipotesi dell’inquinamento ambientale è uno dei due filoni dell’inchiesta e riguarda anche i processi produttivi per il trattamento meccanico dei metalli, tra cui quelli utilizzati per produrre le componenti aereonautiche oggetto dell’inchiesta.
Vincenzo e Antonio Ingrosso (direttore e amministratore della Mps), in concorso con Salvatore D’Isanto e Sirio Virgilio, si legge negli atti, “nella qualità di dipendenti” avrebbero “abusivamente cagionato la compromissione e comunque il deterioramento significativo e misurato di porzioni estese e significative del suolo e del sottosuolo, nonché delle acque”.

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