Lo ha stabilito il Tar del Lazio, che ha rigettato il ricorso di una società che contestava il riconoscimento
E’ legittima la denominazione Igp, indicazione geografica protetta, del capocollo di Martina Franca. Lo ha stabilito il Tar del Lazio che ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato, presentato da una societa’ produttrice non ubicata nella valle d’Itria che contestava il riconoscimento geografico specifico da parte del Ministero. Il ricorso era stato gia’ respinto dal Ministero che, nel disciplinare, aveva riconosciuto come area di produzione IGP del capocollo di Martina Franca i comuni della Valle d’Itria di Martina, Locorotondo e Cisternino. Tesi confermata dai giudici amministrativi. Soddisfatto il sindaco di Martina, Gianfranco Palmisano, il quale ringrazia l’Associazione produttori capocollo per l’impegno profuso negli anni per il riconoscimento della tipicita’ del prodotto identitario, espressione di una antica tradizione e di una nobile arte norcina di Martina e della valle d’Itria