L’oncologo Giuseppe Garofalo è stato condannato a cinque mesi di reclusione
di Linda Cappello
É stato condannato a cinque mesi di reclusione per esercizio arbitrario delle proprie ragioni l’oncologo barese Giuseppe Garofalo, finito a processo con l’accusa di tentata estorsione – poi derubricata – per aver istigato due soggetti a minacciare un architetto per chiudere un contenzioso civile relativo ad una caparra per l’acquisto di una villa poi non concluso. La stessa pena è stata inflitta al collaboratore di giustizia Maurizio Di Cosmo, mentre è stato assolto il terzo imputato, Davide Genchi.
L’avvocato Mario Malcangi, difensore del medico, ha sostenuto come il professionista non abbia mai istigato nessuno, ma si fosse semplicemente sfogato con Di Cosmo, suo paziente, riferendogli delle vicissitudini con l’architetto. La difesa ha già annunciato il ricorso in appello per dimostrare la totale estraneità del medico nella vicenda.