Coinvolto nell’inchiesta sull’intreccio tra politica e malavita l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri
Interrogato in udienza in tribunale a Bari per oltre 4 ore l’imprenditore Toni Petroni, imputato per voto di scambio nel processo codice interno sull’intreccio politico-mafioso finalizzato ad accaparrare preferenze per le amministrative di Bari del 2019 che si sta svolgendo con il rito abbreviato. L’imprenditore ha raccontato di aver partecipato ad una cena del 14 maggio 2019, insieme con Giacomo Olivieri, Gaetano Strisciuglio e Michele Nacci. A tal proposito, ha precisato che Olivieri non gli avrebbe chiesto voti. In relazione all’assegno che l’ex consigliere regionale avrebbe dato a Strisciuglio, Petroni ha dichiarato di non aver visto nulla ma ha riferito che quel denaro, 20mila euro, non era finalizzato alla compravendita di voti ma rappresentava una sorta di garanzia per il posto di lavoro che Olivieri si era impegnato a dare alla madre.