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Omicidio a Corato, vittima e presunto sicario erano zio e nipote

Nicola Manzi, al momento dell’agguato, era con sua moglie e suo fratello rimasto ferito

Si rafforza l’ipotesi della faida familiare nell’inchiesta sull’omicidio di Nicola Manzi, il 55enne freddato a Corato la sera del 16 dicembre davanti alla sua abitazione, in via Nicola Salvi. La vittima è zio dei due fratelli Savino e Gabriele Pilato, in carcere con l’accusa di omicidio e porto illegale di arma da sparo. I due fratelli, costituiti la sera stessa dell’agguato, si sono avvalsi della facoltà davanti al Gip. Il loro padre, Nicola, è cognato di Nicola Manzi, quindi fratello della moglie che era presente al momento dell’agguato.

Secondo una prima ricostruzione sarebbe stato Gabriele Pilato a sparare per primo dopo essere arrivato sul posto a bordo di un’auto con il padre e il fratello. Nicola Manzi, al momento dell’agguato, era con sua moglie e suo fratello rimasto ferito. Anche la donna è stata fermata per aver esploso colpi di arma da fuoco nei confronti dei presunti attentatori del marito. Fondamentale nelle indagini l’esame delle immagini di una telecamera del circuito comunale di videosorveglianza.

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