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Omicidio “padellari” a Brindisi, i fratelli Morleo condannati all’ergastolo

I giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Brindisi hanno accolto in pieno l’impianto accusatorio del pm Milto De Nozza

Si è chiuso con due ergastoli processo di primo grado a carico dei fratelli Cosimo ed Enrico Morleo, mandante ed esecutore dell’omicidio di Salvatore Cairo e Sergio Spada. I giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Brindisi hanno accolto in pieno l’impianto accusatorio del pm Milto De Nozza. Disposto l’isolamento diurno per tre anni nei confronti di Cosimo Morleo, per un anno a carico del fratello Enrico. L’accusa di omicidio volontario, per motivi legati alla concorrenza nella vendita di pentole e casalinghi porta a porta. Contestate le aggravanti della premeditazione e del metodo mafioso. Entrambi gli imprenditori uccisi operavano nel settore degli articoli casalinghi. La chiave di svolta nel giallo arriva nel settembre 2021, quando Massimiliano Morleo, fratello degli imputati, arrestato pochi giorni prima per reati in materia di droga, rivela la responsabilità di Cosimo ed Enrico nei due delitti. Salvatore Cairo scomparve il 6 maggio 2000. Le sue ossa carbonizzate e fatte a pezzi, sono state ritrovate il 20 dicembre 2023 in fondo a un pozzo nelle campagne di Brindisi. Il cadavere di Sergio Spada invece venne trovato all’alba del 19 novembre 2001, nel piazzale di un’area di servizio dismessa sulla tangenziale di Brindisi. Ucciso con un colpo di pistola alla nuca. La sera prima era stato sequestrato mentre rientrava a casa.

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