Il ragazzino è stato giudicato non imputabile a causa dell’età
di Linda Cappello
Tre ragazzini ripresi con il telefonino mentre mimavano atti sessuali fra loro. Una scena che, a detta di chi aveva avuto modo di vederla, poteva forse sembrare nulla più che una bravata, uno scherzo di cattivo gusto. O forse qualcos’altro. Fatto sta che quel filmato, della durata di diversi secondi, girato in un paese della provincia di Bari l’8 giugno 2022 viene postato sulla chat della classe di uno dei tre giovanissimi immortalato nelle immagini. Con tutto ciò che ovviamente ne consegue. Dalle conversazioni WhatsApp alla condivisione delle sconfinate piattaforme social il passo è breve. Il filato finisce su Facebook, e da qui condiviso da centinaia, se non migliaia, di utenti. Finchè alla fine non viene rimosso.
Inevitabilmente, però, quel video finisce all’attenzione dei genitori dei ragazzini, che sporgono denuncia ai carabinieri. Al tempo stesso si attivano anche accertamenti da parte della polizia postale, che cerca di risalire all’identità della persona che ha divulgato il filmato. Ed ecco che così si arriva ad un adolescente di 13 anni, che in un primo momento viene indagato per il reato di pornografia minorile, ma poi il gip per il Tribunale per i minorenni di Bari Rosa Caramia ha emesso sentenza di non luogo a procedere: il reato, infatti, non può essere perseguito nei confronti di chi non ha almeno 14 anni. In ogni caso, se per un verso è stato il 13enne a realizzare il video, le indagini non sono mai riuscite a scoprire chi è che lo abbia poi divulgato sui social.