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Bari: azienda avviata con le estorsioni, sequestrati beni per 5milioni di euro all’ex capo ultrà Scannicchio

Si tratta di immobili, auto di lusso e un’azienda riconducibili al patrimoni odi Silvano Scannicchio, 52 anni, pluripregiudicato

I carabinieri di Bari hanno sequestrato beni per 5milioni di euro riconducibili al patrimonio di Silvano Scannicchio, 52 anni, pluripregiudicato.  Parliamo di immobili ubicati a Bari e Valenzano, automobili di grossa cilindrata tra cui una Porsche e una società, la Bari Metal Srl, che si occupa di raccolta e stoccaggio di rifiuti speciali e che ha un fatturato di circa 3 milioni di euro annui.  Secondo l’accusa nel 2010  aveva avviato l’impresa che si occupa di raccolta, trasporto e stoccaggio di rifiuti speciali, utilizzando proventi illeciti derivanti dalle estorsioni commessa ad imprenditori edili per favorire il clan Strisciuglio . Dopo l’avvio dell’attività si sarebbe reso responsabile anche di ricettazione di rame e traffico illecito di rifiuti.  Scannicchio è stato uno dei leader della tifoseria organizzata del Bari e portavoce del gruppo “Seguaci della nord”. Con lui anche Francesco Bruno, genero di Mimmo Strisciuglio, capo dell’omonimo clan e Giuseppe Alberga, referente provinciale per Bari di Casapound.

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