Per procura Trani sarebbe stato usato materiale scadente
La procura di Trani ha chiuso l’inchiesta sui lavori per la realizzazione del secondo braccio del molo di sopraflutto del porto di Molfetta, secondo l’accusa effettuati utilizzando materiale non idoneo ma in parte roccia e terra provenienti da scavi eseguiti su terreni privati e all’interno di un’azienda di imballaggi in legno. Stando a quanto accertarono le indagini della guardia di finanza i materiali erano tutt’altro che chimicamente inalterabili e meccanicamente resistenti, compatti e con un elevato peso specifico, come desumibile dal capitolato d’appalto, ma di dubbia provenienza, incluso quello qualificato come rifiuto speciale trasportato con documenti falsi. In tutto 9 le persone indagate, più 2 società in qualità di persone giuridiche, accusate a vario titolo di frode in pubbliche forniture, truffa gestione illecita dei rifiuti. I lavori del porto, lo ricordiamo, ripresero dopo il lockdown, interrotti con il sequestro ad ottobre del 2013 nell’ambito di un’inchiesta per una presunta tuffa ai danni dello Stato sfociata in un processo che ha visto assolti tutti gli imputati.