Nei guai a Gallipoli i rappresentanti di associazioni non profit alle quali erano stati affidati i natanti sequestrati dopo gli sbarchi
Imbarcazioni da diporto confiscate agli scafisti e affidate ad associazioni “non profit” per finalità sociali venivano utilizzate per altre attività. E’ quanto hanno scoperto i finanzieri della Sezione Operativa Navale di Gallipoli. Il caso più eclatante riguarda un’associazione che, per ripianare un debito, ha pensato bene di vendere a una società di ormeggio un’imbarcazione affidatagli in custodia giudiziale. In un altro caso non si sa che fine abbia fatto uno dei due natanti affidati a un Ente pubblico per l’attività di sorveglianza di un parco marino regionale. L’altra imbarcazione, invece, è stata trovata in stato di abbandono all’interno di un cantiere navale senza i tre motori entrobordo. Sei persone sono state denunciate mentre un’imbarcazione è finita sotto sequestro.