Scaricavano in mare e nel suolo i reflui derivanti dal processo di lavorazione industriale di uno stabilimento di acquacoltura
Scaricavano in mare e nel suolo i reflui derivanti dal processo di lavorazione industriale di uno stabilimento di acquacoltura, uno dei più importanti impianti di pescicoltura con sede a san Vito nel tarantino. Cinque persone sono indagate: il gestore e l’amministratore della cooperativa agricola “Acquacoltura jonica” e tre dipendenti. Lo sversamento avrebbe provocato l’inquinamento di mar Grande e delle cozze allevate in quella zona poi destinate al commercio. Venivano sversati batteri come escherichia-coli, scarti di mangime e feci animali nonché sostanze chimiche come ipocloriti. Le indagini della Guardia costiera sono durate mesi e hanno permesso di ricostruire l’attività criminosa che ha determinato un profitto di circa 362 mila euro.