la 36enne australiana in ospedale, partita ieri mattina da Otranto, ha accusato problemi alla lingua e alla gola
Non ce l’ha fatta Eva Buzo a raggiungere la spiaggia di Valona. La 36enne australiana che ha tentato la traversata a nuoto partendo da Otranto, è stata costretta a mollare. Non lei che, in realtà, chiedeva di continuare, nonostante avesse la gola arrossata e la lngua ingrossata, tanto da non riuscire più a parlare. A 10 miglia dal traguardo i suoi allenatori e tutto lo staff hanno deciso di tuffarsi e di recuperarla dall’acqua, traghettandola su un gommone sino a Valona, dove la attendeva un’ambulanza che l’ha condotta in ospedale. I medici la tengono sotto osservazione nel reparto di rianimazione, ma Eva ha dimostrato di avere la scorza dura e, quindi, i sanitari si dicono fiduciosi rispetto al fatto che si riprenderà presto. Una traversata complessa, la sua, iniziata giovedì mattina alle 7 quando si è tuffata dal faro bianco di Otranto. Le prime 11 ore sono state molto difficili, perché ha nuotato con la corrente contro, costretta anche a cambiare anche il percorso. Poi, con l’arrivo della luce del giorno ed il mare calmo, sembrava ormai tutto in discesa. Purtroppo, però, è intervenuta l’ipotermia, mentre il continuo contatto con la salsedine le ha causato problemi alla gola ed alla lingua. Ma 10 miglia in meno non tolgono nulla all’impresa di questa donna, avvocato e attivista impegnata nella difesa dei diritti umani, il cui obiettivo era duplice: riscoprire le sue origini – il suo nonno, infatti, era albanese – e sensibilizzare sul tema della tratta degli esseri umani. Eva era attesa in serata sulla spiaggia di Valona. A Valona ci è arrivata un po’ prima. Ora si attende solo che si riprenda per poter raccontare questa avventura che la vede uscire comunque vincitrice.