La pronuncia pone fine all’istanza avviata dall’ex maggioranza di centrodestra
Dopo il Tar del Lazio anche il consiglio di Stato ha bocciato e respinto il ricorso contro lo scioglimento per infiltrazione mafiosa relativa all’ex amministrazione guidata da Guglielmo Cavallo. La pronuncia dopo la discussione dell’11 maggio scorso è giunta nelle scorse ore e pone fine dal punto di vista amministrativo all’istanza avviata dall’ex maggioranza di centrodestra della Città Bianca. Al Consiglio di Stato gli ex amministratori della Città Bianca si erano rivolti dopo che già il Tar del Lazio aveva confermato il provvedimento disposto dal consiglio dei ministri disposto il 23 dicembre del 2021 su richiesta della Prefettura di Brindisi e del Ministero dell’Interno. Con un provvedimento successivo il Presidente della Repubblica aveva poi nominato la Commissione straordinaria che ha governato Ostuni per quasi 18 mesi fino al 15 maggio scorso, quando le elezioni amministrative hanno eletto il nuovo sindaco Angelo Pomes. Contestazioni presenti nelle relazioni contestate da Cavallo e della sua coalizione e poi davanti ai giudici dalle difese rappresentate dagli avvocati Pietro Quinto e Costantino Ventura. In seguito a questa procedura il Ministero dell’Interno aveva inoltrato richiesta d’incandidabilità per l’ex sindaco Cavallo e per i due ex consiglieri comunali Giuseppe Corona e Francesco Beato. Nei mesi scorsi il tribunale civile di Brindisi aveva accolto questa istanza ritenendo i tre non “candidabili”. Un provvedimento non definitivo e per il quale è stato presentato appello dai difensori.