E’ quanto emerge dalla perizia psichiatrica a cui l’ex Gip è stato sottoposto da parte del consulente nominato dalla Corte d’Appello di Lecce
Giuseppe De Benedictis, l’ex gip di Bari, imputato nel processo d’appello a Lecce per traffico e detenzione di armi ed esplosivi, anche da guerra, del relativo munizionamento e di ricettazione, assieme all’imprenditore agricolo Giuseppe Tannoia , non è affetto da una patologia di tale gravità da escludere la libertà di autodeterminarsi. E’ quanto emerge dalla perizia psichiatrica a cui l’ex giudice è stato sottoposto da parte del consulente nominato dalla Corte d’Appello di Lecce, dottor Serafino De Giorgi, direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Asl Lecce. In sostanza l’esame peritale avrebbe sì evidenziato una monomanìa ma che però non inciderebbe sulla capacità di una libera autodetermianzione. L’indiscrezione arriva alla vigilia dell’udienza del processo prevista per domani a mezzogiorno. La difesa dell’ex magistrato, rappresentata dagli avvocati Saverio Ingraffia e Gianfranco Schirone, aveva chiesto alla Corte il riconoscimento delle attenuanti generiche e del disturbo psichico di cui l’ex giudice soffrirebbe secondo una consulenza psichiatrica di parte (non presa in considerazione dal giudice di primo grado), riconducibile ad un «iper accumulo in un paziente mono maniacale con conseguente grave menomazione della capacità di auto determinarsi» . De Benedictis in primo grado è stato condannato a 12 anni e 8 mesi di reclusione.