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Bus in scarpata: pm sente autista, ricostruita la dinamica dell’incidente

Il conducente del Flixbus è risultato negativo ai test alcolemico e droga. Nessuna vittima, né feriti gravi tra i passeggeri a bordo del pullman, partito da Lecce

L’autista del pullman coinvolto nell’incidente sulla A16 Napoli-Canosa, nel tratto irpino di Vallesaccarda, è stato sentito dal pm che conduce le indagini alla presenza del suo legale di fiducia, l’avvocato Guerino Gazzella ed ha “fornito elementi utili ai fini delle indagini”, ha sottolineato il legale L’autista, spiega sempre l’avvocato, “risultato negativo ai test alcolemico e droga, ha messo in luce il suo corretto e pronto intervento a salvaguardia di tutte le persone coinvolte nel sinistro, che poteva avere esiti diversi e davvero drammatici”.

A bordo c’erano 38 passeggeri, oltre ai due autisti del Flixbus. A salvarli, oltre alla manovra dell’autista, sono state anche le piante, che hanno frenato la corsa del bus. Fosse finito nella scarpata, avrebbe fatto un volo e in quel caso, forse, staremmo parlando di una strage.

L’unica vittima è un cittadino nordafricano, che non è stato ancora identificato e che era alla guida di un’auto rimasta coinvolta, con altre tre vetture, in un tamponamento a catena: quando è sopraggiunto il bus, l’autista ha cercato di evitare le auto incidentate e nella manovra ha sfondato il guardrail, finendo sul terrapieno di una scarpata. Molti i contusi e una quindicina i feriti lievi che in serata sono stati tutti dimessi, tranne due in prognosi riservata.

L’autobus della Flixbus era partito da Lecce, diretto a Roma. A bordo, con i due autisti, diversi studenti, lavoratori e anche parecchi turisti, pure stranieri. L’incidente è avvenuto in piena notte, poco dopo le 3 e mezza. La maggior parte dei passeggeri dormiva: “Ho sentito solo lo schianto”, racconta uno di loro. La ricostruzione è al vaglio della polizia stradale, e sull’incidente la magistratura ha aperto un fascicolo, ma sembra accertato che l’autobus sia finito fuori strada nel tentativo di evitare alcune auto ferme sulla carreggiata in direzione Napoli, che si erano tamponate. L’autista ha tentato una manovra disperata per
non finirci addosso, ma dopo aver virato a sinistra ha urtato contro il guard rail e dopo un testa coda è finito nel terrapieno che precede una ripida scarpata. Gli alberi hanno per fortuna frenato la corsa del bus che è rimasto sospeso a mezz’aria. E’ stato rimosso con un’autogru. Nel tamponamento che ha preceduto l’uscita di strada del mezzo pesante è morto sul colpo un nordafricano, si tratterebbe di un cittadino ivoriano, venditore ambulante. L’uomo era alla guida di un’auto che sembra procedesse a forte velocità e a bordo della quale c’erano altri stranieri, che la polizia sospetta essere irregolari: erano diretti a Napoli. Uno degli stranieri è ricoverato in prognosi riservata in ospedale, gli altri, due o tre, sono scappati a piedi e sono ricercati.

Nella palestra di Grottaminarda è stata allestita una postazione di pronto soccorso: qui sono stati trasferiti 27 passeggeri del bus che hanno subito lievi contusioni agli arti e al collo e per dieci di loro si è reso necessario il ricovero per ulteriori accertamenti in ospedale. Nel tardo pomeriggio sono stati dimessi. Condizioni più critiche invece, oltre che per l’extracomunitario che viaggiava con la vittima, per un giovane che era alla guida di un’altra delle auto coinvolte: pure lui è in prognosi riservata dopo che i medici gli hanno riattaccato il polso tranciato nel tamponamento.

“Ero vigile e ho sentito un gran botto. Poi le urla e il caos: ho visto la morte in faccia”, racconta un
passeggero ai soccorritori. “Siamo vivi per miracolo, sono scivolato via dal finestrino”, dice Biagio, luogotenente della Guardi di Finanza di Copertino, che viaggiava insieme ai figli Gaetano e Martina. Dopo aver cercato di prestare aiuto a quanti erano rimasti intrappolati all’interno del bus, insieme ai figli ha trovato un varco nello spazio lasciato da un vetro disintegratosi nell’impatto ed è uscito.

Siria, una giovane diretta a Roma insieme alla madre e al fratello per sottoporsi ad una operazione chirurgica, ha assistito in diretta all’incidente. Era seduta nei primi posti, accanto all’autista: “L’ho sentito lanciare un grido, poi la sbandata verso il guard rail di sinistra nel tentativo di evitare l’impatto e il testa coda che ha portato il bus nella scarpata, dove è rimasto sospeso a mezz’aria”.

Laura, aviere originaria di Brindisi, occupava un posto in coda al bus. È stata svegliata da “uno schianto tremendo”. “Appena il tempo di riaprire gli occhi prima di ritrovarci, uno sull’altro, nella scarpata. Strisciando nello spazio lasciato dal bus inclinato siamo riusciti ad uscire, uno alla volta. Soltanto dopo, quando abbiamo visto lo scenario dell’incidente, abbiamo realizzato di essere tutti scampati alla morte”.

Carlino, partito da Lecce per Roma, avrebbe dovuto viaggiare in treno ma all’ultimo momento aveva deciso per il viaggio in autobus: “Ero sveglio anche perché cinque minuti prima c’era stata la sosta nell’area di servizio “Calaggio”. Quando ho visto il bus ondeggiare mi sono aggrappato al sedile davanti e ho alzato le gambe. Sono stato fortunato: un sedile scardinato dagli urti mi è passato sotto senza travolgermi”.

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