Hanno presentato ricorso al Tar di Lecce contro l’autorizzazione integrata ambientale che permette la produzione di acciaio a carbone per altri 12 anni
Sette associazioni contro l’Aia per l’Ilva. Hanno presentato ricorso al Tar di Lecce contro l’autorizzazione integrata ambientale che permette la produzione di acciaio a carbone per altri 12 anni. È la prima Aia adottata dopo che l’Europa, e anche a Regione Puglia dal 2019, ha riconosciuto lo stato di emergenza climatica e ambientale. Ma, per le associazioni, il governo è andato avanti, in barba alle normative nazionali e internazionali sull’ambiente.
I motivi del ricorso sono il mancato rispetto dei requisiti necessari all’esercizio del potere di decisione sulla decarbonizzazione, stabilito dalla Corte Europea dei Diritti Umani; l’erronea rappresentazione dei fatti dell’emergenza climatica e ambientale, in assenza dell’analisi di rischi e benefici; la totale violazione dei contenuti vincolanti, indicati dalla Corte di Giustizia UE proprio per l’Ilva di Taranto.
Ancora, le associazioni contestano il mancato impiego delle migliori tecnologie a tutela di salute e ambiente, e la mancata partecipazione dei tarantini alle decisioni del Governo. Il Tar di Lecce dovrà pronunciarsi anche contro i cosiddetti decreti salva Ilva, ritenuti illegittimi. L’azione legale è intrapresa dalle principali realtà tarantine, tra cui cinque associazioni ambientaliste, una sanitaria e un sindacato. Nello specifico sono: Medici per l’ambiente; Genitori tarantini; Giustizia per Taranto; Peacelink; Ambiente e Salute per Taranto; Cittadini e lavoratori liberi e pensanti; Lavoratori Metalmeccanici Organizzati.