Operazione della Gdf coordinata dalla Procura di Trani
Sono 57 gli indagati di cui 54 persone fisiche e tre enti che rispondono di 84 ipotesi di reato tra associazione per delinquere, danneggiamento e deturpamento di beni paesaggistici, inquinamento, disastro ambientale. Avrebbe pescato in modo abusivo datteri di mare devastando il fondale marino a largo delle coste di Molfetta. La vasta operazione è stata condotta dagli uomini della capitaneria di porto a Molfetta. In carcere sono finite 25 persone, altre 10 sono state sottoposte agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, tre a obblighi di dimora e 11 a divieti di dimora e di esercitare attività di impresa.
La costa battuta dagli indagati partiva da Molfetta e arrivava a Barletta. “Una vendita da oltre mezzo milione di euro con un danno inestimabile per l’ambiente”, ha evidenziato il comandante della capitaneria di porto di Molfetta, il capitano di fregata Raffaello Muscariello. Utili sono state le intercettazioni telefoniche. Secondo quanto accertato, gli indagati erano divisi “in tre gruppi che collaboravano tra di loro, si scambiavano i mezzi, sceglievano le giornate “per non sovrapporsi nelle attività ”.
Per il capo della Procura di Trani, Renato Nitti, “c’era il dattarolo che con bombola e martello si immergeva per recuperare i datteri, c’era chi si occupava della intermediazione con pescherie, ristoranti e singoli acquirenti. Insomma, una filiera ben strutturata”.