Tra i motivi il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali e il continuo ritardo nel pagamento delle retribuzioni
Le rsu/rsa del Gruppo Natuzzi, unitamente alle segreterie territoriali, regionali e nazionali Feneal UIL, Filca CISL, Fillea CGIL, Uiltucs, Fisascat CISL e Filcams CGIL, hanno proclamato lo stato di agitazione in tutti gli impianti del gruppo Natuzzi.
L’ennesimo Piano Industriale, presentato nel 2022 ed aggiornato nel 2024, stenta a trovare piena attuazione – scrivono in una nota – non solo per fattori “esterni” come il mancato sostegno al Made in Italy o le recenti misure attuate dal Governo USA (dazi), ma anche per precise e gravi responsabilità aziendali.
Tutto ciò determina il mancato pieno rilancio delle produzioni negli stabilimenti italiani e, conseguentemente, il continuo massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali. A questo si aggiunge il continuo ritardo nel pagamento delle retribuzioni che da diversi mesi aggrava ulteriormente la condizione di lavoratrici e lavoratori.
Per questo, i sindacati hanno deciso di proclamare con effetto immediato lo stato di agitazione, riservandosi di intraprendere ulteriori iniziative di mobilitazione per rivendicare nei confronti di Natuzzi e di tutt le istituzioni misure a salvaguardia dell’occupazione e del rilancio delle produzioni industriali.