In carcere un Antonio Carrino, 18 anni. Piantonato in ospedale il Piero, 53 anni
Un’indagine lampo dei carabinieri ha portato al fermo di Piero Carrino, 53 anni, e del figlio Antonio, 18 anni, a seguito della violenta rissa avvenuta la sera del 30 giugno nel centro di Latiano. L’intervento rapido e coordinato tra la Compagnia di San Vito dei Normanni e la Stazione locale, sotto la direzione della Procura di Brindisi, ha consentito di ricostruire in tempi record la dinamica del grave scontro tra due famiglie rivali, degenerato in un vero e proprio regolamento di conti con armi da fuoco, coltelli e bastoni. Il padre è ora piantonato in ospedale in condizioni serie ma stabili, mentre il figlio è stato trasferito in carcere. Entrambi sono accusati di tentato omicidio aggravato in concorso, rissa, lesioni personali aggravate e detenzione illegale di armi. Le indagini, iniziate subito dopo l’arrivo dei feriti in ospedale, hanno fatto emergere il rischio concreto di fuga e reiterazione del reato, rafforzato da comportamenti sospetti, tra cui il tentativo di Piero Carrino di allontanarsi dall’ospedale contro il parere medico.
Secondo la Procura, l’episodio si inserisce in una faida familiare già esplosa a marzo, quando il 27enne M.M. — anche lui tra i coinvolti della rissa — era finito in rianimazione a seguito di un accoltellamento. Anche M.M., il fratello 29enne G.M. e il padre, sono ora indagati a piede libero per gli stessi reati contestati ai Carrino. Durante lo scontro, avvenuto in pieno centro, sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco e sferrati fendenti: a riportare le ferite più gravi sono stati proprio Piero Carrino e M.M., entrambi ricoverati in rianimazione, anche se non in pericolo di vita. Feriti in modo più lieve anche G.M. e Antonio Carrino. Il provvedimento restrittivo è ora al vaglio del giudice per la convalida. Gli indagati saranno ascoltati nei prossimi giorni, mentre le indagini proseguono per accertare l’esatta dinamica e le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.