L’obiettivo è rilevare il dna su una traccia che fu trovata sulle calze di nylon della donna
La Corte d’Appello di Catanzaro, dinanzi alla quale si sta celebrando il processo di revisione chiesto e ottenuto dalla difesa dell’agricoltore Giovanni Camassa, potrebbe disporre una nuova perizia genetica sulla traccia biologica trovata sulle calze di nylon che Angela Petrachi indossava quando è stata trovata barbaramente seviziata e uccisa in un boschetto di Borgagne, in Salento, l’8 novembre 2002. Per quel delitto Camassa fu assolto in primo grado e poi condannato all’ergastolo in via definitiva con l’accusa di aver violentato e ucciso la giovane mamma di Melendugno, sua conoscente, scomparsa il 26 ottobre del 2002 e trovata morta l’8 novembre successivo.
L’eventuale ricorso ad una nuova perizia genetica sarebbe finalizzato a stabilire con esattezza la natura biologica (se sangue, sudore, liquido seminale o saliva) della macchia trovata sulle calze, da cui è stato estrapolato il Dna, l’unico riconducibile ad un uomo in passato legato alla donna.
La Corte scioglierà la riserva nell’udienza del prossimo 7 luglio.