Si contesta anche la decisione di accelerare sulla vendita internazionale senza aver realizzato il piano di ripartenza del luglio 2024
Si alzano nuovamente i toni nella vertenza ex Ilva:i sindacati pronti alla mobilitazione se non verrà ritirato il piano definito “di chiusura”: nell’ultimo incontro a Palazzo Chigi non si parla né di decarbonizzazione né di tutela dell’occupazione, ma solo ulteriori fermate degli impianti e un maggiore ricorso alla cassa integrazione.
Dal 1° gennaio 2026 gli operai interessati potrebbero essere seimila. I sindacati contestano anche la decisione di accelerare sulla vendita internazionale senza aver realizzato il piano di ripartenza del luglio 2024, l’unico percorso per rimettere in marcia gli impianti e garantire la transizione ecologica. Le assemblee previste per oggi sono state sospese dopo una nuova convocazione a Palazzo Chigi, ma i sindacati non mollano: senza risposte chiare e senza il ritiro del piano sono previste nuove mobilitazioni.










