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Caso Flotilla, il barese La Piccirella denuncia Israele per tortura

“Ad alcuni attivisti è stato rotto un braccio”

Antonio La Piccirella, attivista della Global Sumud Flotilla, ha presentato una denuncia in cui si ipotizza, tra gli altri, il reato di tortura da parte delle autorità israeliane dopo l’abbordaggio e il trasferimento degli attivisti nel porto di Ashold. “Al porto si è perpetrata una completa violazione dei diritti umani – si legge-. I militari, armati, hanno identificato gli attivisti, circa 300, poi li hanno privati di tutti gli effetti personali, dopodiché li hanno perquisiti imprimendo gratuita violenza fisica, motivo per cui ad alcuni attivisti è stato
rotto un braccio”.

Nell’atto si fa riferimento anche al trasferimento nelle celle dove gli è stato dato “cibo rancido” con “pezzi di metallo nel pane”. La Piccirella afferma di essere stato portato assieme ad altre 11 persone in una stanza in cui erano presenti “solo sei letti”. “Durante la prima notte – scrive il legale – è stato privato del sonno, e sottoposto a pratiche della deprivazione sensoriale”. 

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