A Taranto lo sciopero è di 24 ore e coinvolge anche il personale delle imprese appaltatrici della fabbrica e i dipendenti di Ilva in amministrazione straordinaria, che sono tutti in cassa integrazione da anni
Oggi è il giorno dello sciopero dei lavoratori dell’ex Ilva indetto dalle sigle sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm. Alle 6 di questa mattina è iniziato il presidio delle portinerie dello stabilimento di Taranto. I lavoratori e i sindacati chiedono al Governo un diverso approccio alla vertenza, in piedi da circa 13 anni, e il rilancio dell’azienda attraverso l’intervento pubblico. A Taranto lo sciopero è di 24 ore e coinvolge anche il personale delle imprese appaltatrici della fabbrica e i dipendenti di Ilva in amministrazione straordinaria, che sono tutti in cassa integrazione da anni.
Dopo il presidio delle portinerie, a Taranto lavoratori e sindacalisti si concentreranno davanti alla direzione dello stabilimento per poi muovere in corteo verso le 8 in direzione del Comune. Prevista la presenza del sindaco di Taranto, Piero Bitetti.
Con lo sciopero, i sindacati chiedono “un progetto industriale che garantisca la realizzazione della decarbonizzazione della produzione, l’ambientalizzazione e il ripristino di luoghi di lavoro sicuri e dignitosi”. E ancora: “L’intervento pubblico che garantisca tutta l’occupazione” e manifestano i sindacati “contrarietà ad una cassa integrazione senza una chiara prospettiva”.