Gli imprenditori si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I commercialisti negano le accuse
Associazione per delinquere, frode fiscale e truffa aggravata a Taranto, nel settore della gestione dei rifiuti. Sono stati interrogati, tra ieri e oggi, i due imprenditori e i quattro commercialisti, coinvolti nell’inchiesta della Guardia di Finanza. Davanti alla gip Rita Romano, gli imprenditori Francesco Di Lecce e Daniele Vito si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre i commercialisti Gianluca Errico e Michele D’Auria hanno risposto alle domande, negando gli addebiti. Così anche Gianluca Rinaldi e Cosimo Lasigna. La giudice deciderà sulle misure richieste: i domiciliari per i due imprenditori e l’interdizione dall’attività professionale per i commercialisti. L’attività illecita si sarebbe svolta a favore delle società per lo smaltimento dei rifiuti Danieleambiente, Toralb e Inderal, successivamente incorporate in un’unica azienda. Per la Finanza sono state emesse fatture false per 9 milioni ed evasi 700mila euro.