A Taranto riconosciuto rapporto a tempo indeterminato
Era stata utilizzata con una serie di contratti a termine dal 20 giugno 2022 fino al 14 dicembre
2023, quando la cooperativa che l’aveva assunta ha deciso di interrompere il rapporto, dichiarando di non avere più bisogno della sua prestazione. Protagonista una operatrice sociosanitaria che non si è arresa e ha impugnato la cessazione dell’incarico davanti al Tribunale di Taranto, assistita
dall’avvocato Mario Soggia. L’obiettivo del ricorso era contestare la legittimità dei contratti a tempo determinato stipulati, evidenziando come la cooperativa li avesse giustificati con generiche sostituzioni di personale assente, senza indicare i nominativi da rimpiazzare come richiede la
normativa. Il giudice Raffaele Ciquera della sezione Lavoro del Tribunale ha accolto le tesi della lavoratrice annullando l’ultimo termine apposto e trasformando il rapporto in contratto
a tempo indeterminato con decorrenza dal 17 ottobre 2023. “Il giudice – spiega l’avvocato Soggia – ha rilevato che la società cooperativa era ricorsa a clausole troppo generiche, prive
dell’indicazione di precisi criteri di identificazione del dipendente sostituito. L’onere di specificazione – ha osservato – serve a garantire trasparenza e veridicità della causa del termine. Un risultato che ci consente di eliminare la precarietà alla quale era costretta la lavoratrice, che peraltro opera in
un settore delicato e prezioso come quello della sanità”.