L’autenticità è ancora incerta: non è chiaro se sia stato scritto da Parisi stesso o da chi gestisce i suoi profili social
Un post carico di gratitudine è apparso qualche giorno fa su Facebook, attribuito a Tommy Parisi, cantante neomelodico di Bari e figlio del boss di Japigia, attualmente detenuto nel carcere di Siracusa nell’ambito dell’inchiesta “Codice interno” nel messaggio, pubblicato il 26 agosto, si legge: “Siete la mia forza nei momenti bui… siete il mio motore, la mia voce quando la mia si spegne”. L’autenticità del post è ancora incerta: non è chiaro se sia stato scritto da Parisi stesso o da chi gestisce i suoi profili social.
Il caso riaccende il tema dell’uso dei telefonini e dei dispositivi elettronici in carcere, dove l’accesso ai social è formalmente vietato, ma restano frequenti segnalazioni di comunicazioni illecite tramite apparati nascosti. Parisi ha sempre proclamato la propria estraneità agli affari criminali del padre; per lui la procura ha chiesto 16 anni di reclusione. La sentenza è attesa in autunno.