Tribunale Milano: ‘manca Piano istruttorio conclusivo’
Rinviata al 9 ottobre l’udienza al tribunale di Milano sulla azione inibitoria contro l’ex Ilva presentata da 10 componenti dell’associazione dei Genitori tarantini e da un bambino ammalato, difesi dagli avvocati Maurizio Rizzo Striano e Ascanio Amenduni. Tra le richieste c’è la chiusura dell’area a caldo a tutela della salute pubblica. A dare forza a questa richiesta, il pronunciamento della Corte di giustizia europea: a giugno 2024, rispondendo ai quesiti sollevati dallo stesso tribunale di Milano, ha stabilito che in presenza di “pericoli gravi per l’ambiente e la salute umana” l’attività dell’ex Ilva “deve essere sospesa”. L’udienza è stata rinviata perché manca parte della documentazione richiesta dal tribunale lombardo. Il materiale dovrà essere deposito entro il 30 settembre 2025. In particolare, non sono ancora agli atti il Parere istruttorio conclusivo della Commissione per l’Aia, e il Piano di monitoraggio e controllo dell’Ispra. I due documenti costituiscono le condizioni per autorizzare l’attività dell’ex Ilva.