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LA RASPATA

Agguato a Corato: contestata l’aggravante mafiosa ai due arrestati

L’episodio avvenne lo scorso 6 marzo. Secondo gli inquirenti si sarebbe trattato di un regolamento di conti legato al controllo di una piazza di spaccio

Nuovi sviluppi sull’agguato avvenuto lo scorso 6 marzo a Corato. Contestata l’aggravante mafiosa a due uomini arrestati per il tentato omicidio di un ragazzo e di una giovane donna, quest’ultima estranea a qualsiasi contesto criminale. L’episodio si consumò intorno alle 21, nella piazza centrale della città. Secondo gli inquirenti si sarebbe trattato di un regolamento di conti legato al controllo di una piazza di spaccio, nell’ambito di un contrasto tra due gruppi criminali locali.

Le indagini, coordinate dalla Dda di Bari, avrebbero fatto emergere legami degli arrestati con un’organizzazione più strutturata, vicina al clan Capriati del capoluogo, rappresentata in zona da un pregiudicato attualmente detenuto e anch’egli indagato. Contestata a tutti l’accusa è di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso. Il provvedimento cautelare è stato notificato stamattina a Corato e nei penitenziari di Trani e San Gimignano. L’inchiesta prosegue per ricostruire la rete di rapporti e il movente preciso dell’agguato.

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