La Suprema Corte mette la parola fine alla vicenda giudiziaria della morte del 23enne albanese Qamil Hyrai, avvenuta nelle campagne fra Torre Lapillo e Torre Castiglione
Non fu omicidio volontario, ma una tragica fatalità. Dopo 11 anni la Corte di Cassazione mette la parola fine alla vicenda giudiziaria della morte del pastore albanese di 23 anni, Qamil Hyrai, avvenuta il 6 aprile 2014, nelle campagne fra Torre Lapillo e Torre Castiglione. La Suprema Corte ha respinto il ricorso del Procuratore generale contro la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Taranto che aveva annullato la condanna a 21 anni e 4 mesi di reclusione a carico del datore della vittima, Giuseppe Roi, 42 anni di Copertino emessa dalla corte d’Assise d’Appello di Lecce. Roi era accusato di avere ucciso il pastore mentre sparava per divertimento contro un frigorifero incurante che il pastore stesse dietro il muro di cinta. Nel primo grado di giudizio Roi era stato condannato a 30 anni di reclusione.