Iniziate anche le operazioni di scandagliamento dei fondali per ritrovare il relitto. Capitaneria di Porto in contatto costante coi familiari
Proseguono incessantemente le ricerche degli ultimi due dispersi nel Golfo di Taranto, Antonio Dell’Amura e Pasquale Donnaloia. Questa mattina sono inziate le operazioni di scandagliamento dei fondali con il mezzo dei Vigili del fuoco, appositamente giusto da Roma. In perlustrazione le profondità del tratto di mare a un miglio dalle isole Cheradi per la ricerca del relitto. Il mezzo ha capacità di fotografare i fondali fino a 110 metri di profondità e in quel tratto siamo a 40-50 metri. Le ricerche delle due persone continuano invece nello stesso tratto in cui sono tornati a galla i corpi, prima di Claudio Donnaloia, lunedì scorso, poi di Domenico Lanzolla, ieri sera. “La ricerca è stata rimodulata alla luce del secondo ritrovamento – spiega il comandante della Capitaneria di Porto di Taranto, Rosario Meo – siamo concentrati sulla zona nella quale verosimilmente sono finiti anche gli altri due dispersi, trascinati dalle correnti di tramontana. Siamo in contatto telefonico costante con le famiglie, per supportarle e aggiornarle in tempo reale”.