L’idea è di Sergio Michilini, 77 anni. Il luogo di culto sta per diventare un laboratorio d’arte permanente
Nuova vita per la chiesa di San Giovanni a Rocchetta Sant’Antonio nel Foggiano. Danneggiata dal terremoto del 1930, per molti anni il luogo di culto del ‘700 è stato usato solo come deposito. Ora, invece, sta per diventare un laboratorio d’arte permanente, un luogo in cui studiare e fare arte grazie a Sergio Michilini, 77 anni, che vive in Nicaragua e resterà in città fino alla metà di agosto. In questa impresa è aiutato dal pittore-scultore e incisore Salvatore Lovaglio e da diversi artisti locali. Sta utilizzando la tecnica della moderna pittura murale, non agendo sulle pareti della chiesa, ma su pannelli
amovibili.
“Possiamo parlare di una democratizzazione dell’arte – ha sottolineato l’artista -. Sono le comunità a dover decidere. Gli abitanti di Rocchetta decideranno quali immagini sacre potranno trovare spazio su colori, linee, prospettive e orizzonti che stiamo tracciando”.