L’uomo, già condannato all’ergastolo per quattro omicidi, è vicino al clan Campanella-Carbone di Canosa di Puglia – Trinitapoli
Il Tribunale per le misure di Prevenzione di Bari ha revocato il sequestro antimafia dei beni nei confronti di Sabino Carbone, già condannato all’ergastolo per quattro omicidi, ritenuto esponente della criminalità organizzata del Nord barese vicino al clan Campanella-Carbone storicamente operante nella zona di Canosa di Puglia e Trinitapoli. Il provvedimento ha interessato anche la moglie, intestataria dei beni del marito. Si tratta di un appartamento a Canosa e disponibilità finanziarie, del valore complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro. I giudici hanno scritto che l’abitazione è stata legittimamente acquistata e ristrutturata dalla moglie di Carbone con i soldi donati dal nonno, così come lo stesso avrebbe ricevuto aiuti economici da parte dei parenti. Marito e moglie erano difesi dagli avvocati Sabino Di Sibio e Raffaele Dibello.