Intanto sabato la squadra deve chiudere la pratica salvezza nella gara interna col Messina
A meno di clamorosi colpi di scena che con Nicola Canonico sono dietro l’angolo, gli stipendi di gennaio e febbraio ai tesserati del Foggia non dovrebbero essere stati pagati, con la conseguenza di una penalizzazione di quattro punti in classifica da scontare nel prossimo campionato. C’era tempo sino alle 23,59 di ieri sera col ricorso ai bonifici istantanei. Ma stavolta Nicola Canonico sembra voler fare sul serio col suo disimpegno.
Lo ha confermato a chiare lettere in un’intervista rilasciata ad un quotidiano in cui ha ribadito che la decisione, irrevocabile, è maturata dopo aver ricevuto violenze, minacce, offese, insulti che sono all’esame della direzione distrettuale antimafia. Insomma è stanco di essere considerato l’unico responsabile quando le cose vanno male e di essere ignorato quando invece vanno bene. È la sorte cui va incontro ogni presidente: essere osannato o contestato a secondo dei risultati, ma a Foggia obiettivamente, si è andati oltre le contestazioni e i cori.
Al di là della penalizzazione il rischio è quello che il Foggia non venga iscritto al prossimo campionato di C. Canonico non ha alcuna intenzione di farlo e per la cessione del club vuole sei milioni che comprendono anche la debitoria. Sino ad ora si sarebbe fatto avanti il solo Sannella ma con cifre diverse. Se il Foggia non sarà iscritto al campionato di C, dovrà ripartire da quello di Eccellenza. Intanto sabato la squadra deve chiudere la pratica salvezza nella gara interna col Messina, gara che si potrà disputare solo perché il Comune si è assunto l’onere del pagamento delle spese relative alla sicurezza.