Per oltre un anno è stata segregata in casa, non voleva accettare il matrimonio combinato dalla famiglia con un connazionale
Arriva dal Salento un nuovo drammatico caso di sposa-bambina. La protagonista è una ragazzina pakistana di 16 anni, residente in un piccolo comune a pochi chilometri da Lecce. Per oltre un anno è stata segregata in casa dai suoi genitori e dal fratello maggiore perchè non voleva accettare il matrimonio combinato dalla famiglia con un connazionale, un cugino residente nel loro paese d’origine che, probabilmente, lei neppure conosceva. E’ stato un anno da incubo per la 16enne, a cui era vietato uscire di casa persino per andare a scuola. E, ovviamente, le era precluso anche avere contatti con gli amici, compreso il compagno di classe di cui si era invaghita. Violenze fisiche e psicologiche dovute ad arcaiche leggi religiose che, nel nostro paese, sono assolutamente vietate. Una vicenda che ricorda quella della povera Saman Abbas, la diciottenne, anche lei pakistana, uccisa dai suoi familiari nel 2021 in provincia di Reggio Emilia. Fortunatamente l’epilogo di questa storia è diverso: la 16enne è riuscita in qualche modo a confidarsi con un’insegnante, che ha provveduto immediatamente ad allertare le forze dell’ordine. I genitori e il fratello sono indagati per maltrattamenti in famiglia e tentata induzione al matrimonio. La ragazza, invece, è stata trasferita in una comunità per minori lontana dal Salento.