Una donna ha donato l’organo al marito: entrambi sono testimoni di Geova
Un trapianto di rene da donatore vivente senza l’utilizzo di trasfusioni di sangue, per scelta religiosa del paziente, è stato eseguito al Policlinico di Bari dal professore Pasquale Ditonno, direttore dell’unità operativa di urologia e trapianto rene del Policlinico di Bari. In sala operatoria una coppia di coniugi, entrambi testimoni di Geova attivamente impegnati nella loro comunità religiosa. La moglie di 35 anni ha scelto di donare un rene al marito di 49 anni, in grave insufficienza renale. La donazione è avvenuta
prima che il paziente iniziasse il percorso di dialisi, riducendo così i rischi di complicanze e l’attesa di un organo compatibile, che può arrivare anche a tre anni. “Abbiamo maturato un’esperienza importante al Policlinico di Bari nell’esecuzione di trapianti di rene da donatore vivente, in questo caso però – spiega Ditonno – non potevamo commettere errori e far ricorso a trasfusioni nel rispetto delle volontà
dei pazienti”. “Tutte le scelte di donazione da vivente – aggiunge il professor Loreto Gesualdo coordinatore del Centro regionale trapianti – sono importanti e il Centro regionale trapianti le
sottopone, come previsto, alla valutazione di una commissione terza. In questo caso la scelta religiosa ci ha messo davanti a una sfida importante”. “Il successo dell’intervento – conclude il direttore generale
dell’azienda ospedaliero universitaria barese, Antonio Sanguedolce – conferma ancora una volta l’elevata
specializzazione del Policlinico di Bari nell’attività trapiantologica”.