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“Ero un clandestino”, ora Bilal ha un atelier a Mesagne

Una storia a lieto fine quella del 33enne stilista pakistano che si sta affermando nel Brindisino

Oggi lo racconta col sorriso, ma quando 13 anni fa sbarcò da clandestino sulle coste salentine da un barcone con 320 disperati, per lo più come lui in fuga dal Pakistan, “mangiare” fu la prima parola che Bilal Muhammad dovette imparare nel centro di accoglienza Restinco di Brindisi. Non sapeva ancora che in pochi anni avrebbe ricucito brillantemente il suo futuro. Lo ha fatto grazie alla capacità di sarto che suo padre gli aveva insegnato a 8 anni. Ne aveva 20 quando a Restinco gli regalarono una piccola macchina da cucire.

Servizio di Maurizio Spaccavento

intervista a Bilal Muhammad, stilista

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