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I lavoratori dell’Arsenale di Taranto scrivono al ministro Crosetto: “Quale futuro?”

Nel giro di qualche anno si è passati da 1400 lavoratori civili a circa 860, comprese le ultime assunzioni

Con la richiesta di un incontro urgente i lavoratori dell’Arsenale di Taranto scrivono al ministro Crosetto. Per i segretari della Funzione pubblica Cgil, Grazia Albano e Mimmo Sardelli, sono in pericolo le prospettive occupazionali e la strategicità del sito. Nel giro di qualche anno si è passati da 1400 lavoratori civili a circa 860, comprese le ultime assunzioni. Il sindacato non demonizza la vocazione turistica e gli investimenti sul museo storico, ma l’Arsenale non può perdere la vocazione industriale e deve creare nuove opportunità di lavoro per i giovani. “Bisogna garantire il futuro dello stabilimento come opificio in grado di operare in sinergia con il Ministero Difesa – dichiara la Fp Cgil – scongiurare l’esodo dal Sud del Paese delle attività sulle Unità Navali”

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