Urso:” Valutiamo partecipazione minoritaria dello Stato”
È stato raggiunto, al ministero del Lavoro, l’accordo per la proroga della cassa integrazione straordinaria per 12 mesi per i lavoratori di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, ovvero l’ex Ilva, scaduta il 28 febbraio scorso. Coinvolti in totale , fanno sapere i sindacati, 3.062 lavoratori rispetto alla richiesta iniziale di 3.400. A firmare l’intesa i rappresentanti dell’azienda e di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Usb e Ugl. Tra gli altri principali punti dell’accordo raggiunto, l’integrazione salariale al 70% e la rotazione dei lavoratori coinvolti, senza alcuna sospensione a zero ore. Tra le novità previste anche l’esclusione dalla cassa dei manutentori impegnati nel piano di ripartenza, la maturazione dei ratei di tredicesima e di almeno un giorno di ferie.
Intanto all’orizzonte potrebbe profilarsi anche una partecipazione minoritaria dello Stato. “Se gli attori dovessero chiederlo potremmo mettere in campo una partecipazione pubblica che ci consente di garantire meglio lo sviluppo industriale degli impianti evitando gli errori del passato “. A dirlo Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, a margine di una visita al Centro Enea del Brasimone in provincia di Bologna. “Non escludiamo affatto che ci sia una partecipazione largamente minoritaria dello Stato che possa accompagnare questo processo di rilancio produttivo e di riconversione industriale dai forni a caldo ai forni elettrici”. La partecipazione pubblica sarà valutata sulla base delle proposte presentate. La priorità è che le attività del siderurgico proseguano secondo un progetto industriale chiaro e che ci siano tutte le garanzie sul piano finanziario, industriale, ambientale e sanitario “per fare di quel polo – ha spiegato Urso – un modello e un esempio in Europa. Sarebbe una grande battaglia vinta”.