La Guardia Costiera ha bloccato l’attività in cui si produce calcestruzzo. Non aveva i necessari permessi per scarichi e emissioni
Una cava a Martina Franca, adibita alla produzione di calcestruzzo, è stata sequestrata dalla Guardia Costiera su disposizione della Procura di Taranto per mancanza di autorizzazioni ambientali. La cava, che occupa un’area di 46.700 metri quadrati, era priva dei permessi necessari per scarichi industriali, acque meteoriche e emissioni atmosferiche. Le verifiche degli uffici comunali, provinciali e regionali hanno rivelato la mancata Autorizzazione Unica Ambientale, con danni per l’ambiente circostante. Nonostante una sospensione comunale delle attività, i lavori sono continuati. Il legale della società è l’unico indagato, e l’indagine prosegue con il supporto dell’ARPA per verificare altre possibili violazioni. Gli indagati godono della presunzione di innocenza.