Concluse le operazioni di acquisizione dei dati dagli smartphone di cinque persone
La Procura di Brindisi ha concluso le operazioni di acquisizione dei dati dagli smartphone di cinque persone indagate per corruzione elettorale, nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta compravendita di voti durante le ultime elezioni amministrative. L’indagine, condotta dal pubblico ministero Mauron Gallone, ha preso avvio dopo che alcune intercettazioni, nell’ambito di un’inchiesta parallela sui furti d’auto, hanno sollevato il sospetto di un possibile mercimonio elettorale. I dispositivi sequestrati, comprendenti telefonini e una sim card, sono stati sottoposti ad un approfondito esame tecnico dal professor Silverio Greco, esperto in investigazioni digitali presso l’Università degli Studi di Milano. La perizia ha portato all’acquisizione di una vasta mole di dati, che include registri di chiamate, messaggi di testo, conversazioni su piattaforme come WhatsApp, Facebook, Instagram e TikTok, nonché file audio e video. Secondo le ipotesi investigative, Vincenzo Corsano, 53 anni, arrestato precedentemente con l’accusa di capo di un’associazione per delinquere specializzata in furti di auto, sarebbe stato coinvolto nella compravendita di voti, insieme ad una nipote e altri tre residenti nel quartiere Sant’Elia. Le intercettazioni avrebbero rivelato che i voti sarebbero stati acquistati per trenta euro ciascuno, con la prova dell’avvenuto voto fornita tramite una foto della scheda elettorale, scattata e mostrata con il telefonino. L’importanza della perizia risiede nella possibilità di confermare o smentire il coinvolgimento degli indagati nella presunta attività di corruzione elettorale. Sarà fondamentale accertare se e come il presunto scambio di voti sia avvenuto, e se vi siano stati collegamenti diretti o indiretti con candidati al consiglio comunale, esponenti di partiti politici, liste civiche o movimenti.