In base ai nuovi accertamenti sul dna, non ci sarebbero tracce riconducibili al presunto assassino
La corte d’Appello di Catanzaro ha accolto l’istanza di revisione del processo a carico di Giovanni Camassa, l’agricoltore di Melendugno condannato nel 2012 all’ergastolo per l’omicidio di Angela Petrachi, la giovane mamma di due figli trovata uccisa e brutalmente seviziata l’8 novembre 2002 in un boschetto di Borgagne, nel leccese. Camassa, assolto in primo grado, si è sempre dichiarato innocente ed ora sarà chiamato nuovamente in un’aula per poterlo dimostrare. Il nuovo processo si celebrerà presso la Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro il 27 gennaio. Il nodo centrale è la prova del dna, ovvero la traccia biologica di un altro uomo, inizialmente indagato, e isolata nel corso degli accertamenti condotti con le nuove tecnologie dal consulente della difesa sulle calze di nylon che indossava la vittima, sulle quali non è stata rinvenuta alcuna traccia riconducibile a Camassa.