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Il pastore albanese fu ucciso “per errore”

Riqualificato in omicidio colposo – ormai prescritto – il reato di cui era accusato l’allevatore di Porto Cesareo Giuseppe Roi

La Corte d’Assise d’Appello di Taranto ha riqualificato in omicidio colposo – ormai prescritto – il reato di cui era accusato l’allevatore di Porto Cesareo Giuseppe Roi, accusato di aver sparato e ucciso il pastore albanese di 23 anni, Qamil Hyrai, morto il 6 aprile del 2014 nelle campagne fra Torre Lapillo e Torre Castiglione. In passato, l’imputato era stato condannato a 21 anni con l’accusa di omicidio volontario, verdetto poi annullato dalla Corte di Cassazione. Roi, appassionato di armi, colpì la vittima mentre si stava esercitando a sparare. Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Francesca Conte

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