Avrebbe prestato 25mila euro ad un imprenditore, costringendolo a corrispondere interessi del 60 per cento annui
È stata condannata a tre anni e mezzo di reclusione con rito abbreviato Chiara Stramaglia, zia del pluripregiudicato di Valenzano Salvatore Buscemi, accusata di usura per aver effettuato un prestito del valore di 25mila euro ad un imprenditore, costringendolo a corrispondere interessi del 60 per cento annui. Tre anni, invece, per il figlio Francesco Giangregorio, che rispondeva della medesima accusa, mentre è stato assolto il marito della donna, Filippo Giangregorio, accusato di esercizio abusivo dell’attività finanziaria