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Presunti appalti pilotati all’ASL di Bari: indagati non rispondono ai giudici

Aldo Coratino accusato di corruzione difende la correttezza del suo operato

di Linda Cappello

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nel corso degli interrogatori di garanzia i tre imprenditori finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sui presunti appalti pilotati alla Asl di Bari. Ha parlato, invece, l’imprenditore coratino Aldo Perrone, accusato di corruzione. L’indagato ha respinto le accuse e, documenti alla mano, ha difeso la correttezza del suo operato, precisando fra l’altro di essere subentrato nell’appalto di sostituzione delle canne fumarie dell’ospedale Di Venere dopo la rinuncia del primo classificato. L’avvocato Mario Malcangi ha avanzato istanza di revoca della misura.

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