Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i tre giovani accusati di aver provato una pistola su un bersaglio umano
Sono rimasti in silenzio i tre ragazzi arrestati con l’accusa di aver ucciso il cittadino di nazionalità indiano il 31 maggio scorso all’interno di un capannone di Ceglie del Campo. Davanti al gip Giuseppe Ronzino si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Intanto la procura ha disposto una consulenza tecnica per effettuare la copia forense del contenuto dei telefonini degli indagati. I tre rispondono dell’accusa di omicidio volontario, aggravato dalla minorata difesa della vittima. Stando alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, il cittadino indiano sarebbe stato sparato soltanto perché i ragazzi avrebbero avuto intenzione di testare il funzionamento della pistola su un bersaglio umano.