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Dipendente spione, Banca Intesa: “Chiediamo scusa, dispiaciuti di quanto accaduto”

L’Istituto di credito conferma che non c’è stato alcun problema di sicurezza informatica

Dopo il caso del dipendente spione che, da Bitonto e Bisceglie, avrebbe visionato oltre 3mila conti correnti di politici e vip (e dopo sei giorni dalla diffusione della notizia) arrivano le scuse di Intesa Sanpaolo: “Siamo molto dispiaciuti di quanto accaduto e chiediamo scusa – scrivono in una nota – Quanto avvenuto non dovrà più accadere”. Confermano che non c’è stato alcun problema di sicurezza informatica ma che un dipendente infedele ha gravemente violato le norme, i regolamenti e le procedure interne, ha consultato dati e informazioni riguardanti alcuni clienti in modo ingiustificato. “Il sistema interno di controlli lo ha individuato, abbiamo inviato notifica al Garante della Privacy, abbiamo licenziato il dipendente infedele e abbiamo sporto denuncia come parte lesa”. 

Intanto la Procura di Bari è a caccia di eventuali complici che abbiano affiancato Vincenzo Coviello in quella che lo stesso ex dipendente ha definito “semplice curiosità”. Bisognerà capire se dietro l’ossessione per i conti correnti di politici, esponenti di forze dell’ordine, prelati e calciatori, ci fosse un fine, se i dati siano stati rubati e ceduti, se ci fosse una regia. I carabinieri hanno sequestrato computer, hard disk e chiavette usb dopo aver perquisito l’abitazione di Coviello. Dall’analisi dei supporti informatici potrebbero emergere novità importanti

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