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Manchette Fono VI.PI.

Anche il sindaco di Scanzano tra indagati di “Mare Nostro” per un inchino mafioso

Curcio, si gestiva il mare come se fosse la piscina di casa

C’è anche il sindaco di Scanzano Jonico, Pasquale Cariello (ex consigliere regionale della Lega) tra gli indagati dell’operazione ‘Mare Nostro’ della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza. 21 i fermi a carico di persone sospettate di appartenere a una associazione di stampo mafioso, che opera sul litorale jonico lucano tra le province di Matera e Taranto. A Cariello, che ha ricevuto un’informazione di garanzia ed ha subito una perquisizione, si contesta il reato di turbativa di funzione religiosa, aggravata dal 416 bis
(associazione per delinquere di tipo mafioso): nel giorno di Ferragosto, durante la Processione della Madonna del Mare con le barche, ha fatto compiere una sorta di inchino con la statua nei pressi di uno stabilimento balneare riconducibile ai clan Scarci-Scarcia. Oltre all’associazione di tipo mafioso, sono stati contestati 81 reati: il clan gestiva dal 2018 la pesca nel tratto di mare lucano e tarantino come se fosse la piscina di casa, imponendo il pagamento di una cifra ai pescatori per potervi accedere, e obbligandoli anche con metodi violenti a pescare solo in quella zona, dietro ulteriori corrispettivi a fronte di quanto pescato. Sequestrati 200 mila euro in contanti e 40 mila di buoni fruttiferi; oltre 200 le unità di polizia impiegate per concludere l’operazione. 

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