La maggioranza delle manifestazioni giunte, complessivamente 15, riguardano “pezzi” singoli del gruppo
Dovrebbe cominciare già oggi, da parte dei commissari di Acciaierie d’Italia, l’esame delle
manifestazioni di interesse arrivate allo scoccare della mezzanotte di venerdì scorso. In gioco c’è la vendita ad un nuovo privato di un gruppo che, oltre ad Acciaierie (l’ex Ilva), comprende anche società collegate, che operano in ambiti diversi, dall’energia ai servizi marittimi (le navi della flotta aziendale). Sia Acciaierie che le società controllate, sono in amministrazione straordinaria per la seconda volta. La prima fu nel 2015. Obiettivo del Governo e dei commissari, è vendere l’insieme, anche se non è da escludere una vendita frazionata. La maggioranza delle manifestazioni giunte, complessivamente 15, riguardano “pezzi” singoli del gruppo. Adesso alle manifestazioni d’interesse che supereranno l’esame, sarà inviata una lettera di procedura. Questa riguarderà l’accesso alla virtual data room (per la conoscenza dei dati
societari) e preciserà inoltre “i termini entro i quali sarà resa disponibile la bozza di contratto di compravendita”. Concorrono per l’intero gruppo gli indiani Vulcan Steel (che appartiene a Jindal e dovrebbe essere insieme a Steel Mont), i canadesi di Stelco (ormai passati agli americani di Cleveland Cliff) e Baku Steel Company che arriva dall’Azerbaijan. Non ci sono invece, contrariamente alle aspettative, Nippon Steel, Arvedi e gli ucraini di Metinvest. Marcegaglia e Sideralba sono interessati a singoli asset. Il primo per Novi Ligure e forse anche Genova, il secondo per Racconigi, Salerno ed una società in Francia. A seguire ci sono le presenze di Amenduni Steel, Eusider Group, Profilmec, Industrie metalli Cardinale, Monge/Trans Isole, Vitali spa, Carbones holding, Energy power & armatory shipping, Jiangsu Steamship e
Continental Dry Bulk.