L’indagine ha avuto origine dal danneggiamento di due auto e da una scritta minatoria sul muro dell’abitazione di un 51enne, ritenuto il capo dello stesso sodalizio, punito per aver accumulato ingenti debiti proprio nella gestione dello spaccio.
Il gruppo, legato anche da vincoli familiari, era ben organizzato. utilizzava un linguaggio cifrato per trasferire la droga, come “panini, un chilo di pane sano, impastare la pasta”, ed effettuava anche consegne itineranti. Era anche dotato di armi, munizioni e ordigni per imporre le proprie regole e tenere alla larga dal territorio di Altamura altri clan.