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Taranto: autotrasportatori allargano la vertenza ad Eni e al sistema Porto

Si tratta di lavoratori che vengono contrattualizzati da aziende provenienti da fuori Regione, pertanto, i ricavi per le piccole e medie imprese tarantine sono drasticamente ridotti e compromessi dalla mancanza di lavoro

La vertenza dell’autotrasporto si estende anche ad Eni e al sistema Porto. In stato di agitazione anche gli autotrasportatori che lavorano, senza un contratto diretto, con la raffineria di Taranto. Si tratta di lavoratori che vengono contrattualizzati da aziende provenienti da fuori Regione, pertanto, i ricavi per le piccole e medie imprese tarantine sono drasticamente ridotti e compromessi dalla mancanza di lavoro. Anche sul fronte Porto, la situazione è molto critica. Mancano gli investimenti da parte di aziende. In quest’area classificata come zona Sin, sito di interesse nazionale, è complicato insediarsi e operare, dichiara Casartigiani, perché è necessario ottenere autorizzazioni e permessi specifici ambientali che richiedono grosse somme di denaro. Dunque, si evince che il traffico merci è inesistente. L’appello di Casartigiani è la convocazione di un tavolo permanente con istituzioni, politica, sindacati e associazioni di categoria per far fronte comune e snellire gli iter burocratici

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